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Posts Tagged ‘Jainismo’

Sentendo i Cristiani attribuire alla loro religione l’esclusiva della Compassione, ho sempre avuto l’impressione che pecchino leggermente di superbia. In fondo, la dottrina di Cristo si é diffusa da “appena” due millenni: cosa dovrebbe dire un Giainista, allora, sapendo che la sua religione comincio’ a diffondersi in Asia da almeno il doppio del tempo?

Le Epoche della Storia

A differenza di molte altre religioni, i Giainisti non contemplano l’idea di un Dio creatore di tutto: l’Universo esiste da sempre, e non avrà mai fine. Non per questo, pero’, é immutabile: cambia attraversando continuamente una serie di “oscillazioni“, o epoche, della durata di migliaia di anni, che possono migliorarlo (oscillazione verso l’alto) o peggiorarlo (oscillazione verso il basso).

La diffusione e la pratica della dottrina Giainista sono legate a doppio filo con queste fluttuazioni del mondo: quando questi tocca il suo punto più basso, la religione viene dimenticata, ed é solo durante un’oscillazione verso l’alto che viene ridiffusa da nuovi maestri, ventiquattro per ogni epoca, chiamati Tirthankara (letteralmente “creatori di passaggi” o “cercatori di guadi“). Per la nostra epoca, abbiamo prove storiche solo degli ultimi due di questi maestri: Parshva, e Mahavira (“Grande Eroe“).

Quest’ultimo ha molto in comune con il Buddha: é vissuto nello stesso periodo (VI secolo a.C.), in India, ed anche lui era un raja indiano che decise di ritirarsi in solitudine per meditare, per trovare il metodo di affrancare il mondo dalla sofferenza che lo perseguita.

Anima e Materia

Il Giainismo condivide con il Buddhismo anche parte della sua concezione della vita, tanto che per lungo tempo si é pensato che il Buddhismo stesso fosse nato a partire dalla diffusione del Giainismo, nonostante questo sia un argomento ancora aperto fra gli storici delle religioni. Per entrambe le filosofie, l’uomo é costretto a passare lungo una serie indefinita di reincarnazioni, ed ognuna di queste é determinata dalle azioni compiute nella vita precedente, grazie al complesso meccanismo del Karma.

I Giainisti credono che la sofferenza umana sia dovuta al contatto fra il jīva (lo spirito) e l’ajiva (la materia), che costringono l’uomo ad accumulare karma che lo tiene ancorato al mondo materiale, continuando a farlo soffrire.

Sfuggire alla Sofferenza

Da quello appena detto, si intuisce come dovrebbe vivere un Giainista. Prima di tutto, deve avere un rispetto totale verso qualunque forma di vita: i Giainisti, oltre ad essere completamente vegetariani, arrivano a filtrare l’acqua pur di non mangiare piccoli microorganismi. Gandhi stesso fu influenzato da questa idea di completa non violenza. I credenti si dividono poi in due fasce:

  • I Monaci, che cercano di fuggire completamente dal possesso materiale, in modo da svincolarsi dal ciclo delle trasmigrazioni e liberare il proprio jīva, arrivando in un luogo chiamato Siddhashila, dove potrà rimanere finalmente puro ed isolato dal mondo.
  • I Laici, che non praticano un ascetismo cosi completo, vivendo in maniera da accumulare solo Karma positivo in modo che la prossima reincarnazione sia migliore.

Per approfondire:

Giainismo su Wikipedia
Giainismo su ClaudiaPastorino.it (lunga lista di links alla fine dalla pagina!).

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