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Carnevale all'HavanaNon so a quanti di voi sia mai capitato di vedere il carnevale di l’Avana (capitale Cubana): pur non essendo conosciuto come quelli di Rio de Janeiro e di Venezia, di certo ha poco da invidiargli in quanto a sfilate, musica e canti, che si protraggono per un’intera settimana verso la fine di Luglio (anche se originariamente si svolgeva il 6 Gennaio, giorno dell’Epifania). Ma da dove trae origine questa festa? E perché proprio in questi periodi?

Storia di un Popolo

Tutto ha inizio intorno al IV secolo a.C., quando nell’Africa Occidentale, e più precisamente in Nigeria e Benin, la popolazione Yoruba comincio’ a creare le prime città Stato che ben presto ne faranno i principali abitanti dell’intera regione. Leggenda vuole che il fautore di questa nascita sia stato un condottiero venuto dall’Est, chiamato Oduduwa, diretto emissario del Dio Olorun (“Signore del Cielo“), che in origine creo’ il mondo a partire da dell’argilla per poi creare gli uomini.

Nonostante questa origine comune, nel XVIII Secolo gli Yoruba attraversarono un forte momento di declino (molte delle città erano entrate in guerra fra loro), e questo li rese praticamente inermi all’arrivo degli Europei, che ne deportarono a milioni come schiavi nel Nuovo Mondo (soprattutto a Cuba). Qui i loro culti furono repressi duramente, e la maggior parte furono costretti a convertirsi al Cristianesimo, mentre ai pochi che restavano fedeli alle proprie origini fu concesso manifestare il loro credo solo il 6 Gennaio, da dove l’origine delle parate che oggi formano il Carnevale. In seguito questa data fu spostata a Luglio per festeggiare la fine del raccolto delle piantagioni di zucchero di canna, a cui gran parte degli schiavi era adibita.

Orishas

OrishasNel Pantheon Yoruba, oltre al già citato Olorun, considerato come il Dio Supremo, esistono centinaia (se non migliaia) di altre divinità, ognuna rappresentante un diverso aspetto naturale (fulmini, aria, fuoco) o comportamento umano (cacciatore, pescatore…), chiamate Orishas (da cui l’abitudine di riferirsi a questo credo come all ‘Oriscià’). La cosa interessante é che ogni credente era protetto da un singolo Orisha, a cui doveva portare rispetto per guadagnarsi la felicità: in questa maniera ogni singola persona aveva degli obblighi religiosi leggermente diversi da quelli di ciascun altro.

Ogni Orisha era rappresentato da un manufatto (generalmente di terracotta), in cui erano presenti parti delle sue geste passate, ed in cui si riteneva che l’Orishas risiedesse. Non era raro che questi manufatti fossero posseduti dalle stesse persone che erano poste sotto la tutela del ‘santo’.

Musica e Credo

Uno degli aspetti centrali del credo erano le celebrazioni musicali, in cui un gruppo di percussionisti eseguiva un particolare ritmo che, accompagandosi ai cori dei presenti, era destinato ad attirare sulla Terra lo spirito di un Orisha, per fargli possedere gli iniziati, ovvero coloro che si apprestavano a diventare preti della religione. Molti storici ritrovano in queste danze le origini delle varie correnti musicali Africane, dal Gospel al Blues.

Per approfondire:

Orishas su Fueradeliga.it
Breve lista degli Orishas più importanti su Wikipedia
Storia degli Orishas su Adekayin.com

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