“Nel 50 a.C, tutta la Gallia é occupata dai Romani. Tutta? No! Un piccolo villaggio, abitato da irriducibili Galli continua a resistere…“. Chi di noi, almeno una volta, non é rimasto a sognare ascoltando questa leggendaria introduzione alle varie avventure di Asterix ed Obelix, i due personaggi creati da Goscinny ed Uderzo che lottano gloriosamente contro le truppe di Cesare grazie alla pozione magica preparata dal loro druido?
Ma chi erano in realtà, questi Galli? Si trattava di un gruppo appartenente ad una popolazione ben più ampia, i Celti, che nel periodo del loro massimo splendore (II / III secolo a.C), abitavano gran parte dell’Europa, dalle isole britanniche fino al Danubio, passando per la Francia (dove risiedevano i Galli). Il loro declino comincio’ con l’arrivo dei Romani (e dei Germani da Nord), che li costrinsero a ritirarsi su una piccola parte della Gran Bretagna dove, molti secoli più tardi, diedero vita alla popolazione Irlandese.
Paradossalmente, gran parte delle nostre conoscenze su questa popolazione provengono da Cesare stesso, grazie al suo “De Bello Gallico“, compreso cio’ che sappiamo sulla loro religione. Tutti i gruppi celti credevano nello stesso Pantheon di Divinità, che secondo la leggenda molto tempo prima avevano abitato il mondo insieme agli umani, per poi ritirarsi successivamente nell’aldilà.
Le Madri ed altre Divinità
La figure principali in questa mitologia erano tre Madri, raffigurate come donne nel pieno della maturità, che oltre ad essere associate alla fertilità ed al concepimento della vita, erano anche considerate guerriere esperte nell’arte della guerra. Da questa visione del mondo, si intuisce che nella società celtica le donne rivestivano un’importanza pari a quella maschile, e potevano arrivare in qualunque punto della scala sociale, sia in campo politico, che sociale, che religioso.
E’ interessante notare come gli Dei erano uguali agli umani anche nei loro difetti, fisici e caratteriali (ad esempio Dagda, considerato come il re della Conoscenza, era raffigurato come un uomo grasso che si vestiva quasi da bandito); é anche interessante come molti di loro si ritroveranno nelle credenze Cristiane (ad esempio una delle tre Grandi Madri, Brigid, si trasformerà nella Santa Brigitta protettrice della cultura).
I Druidi
Capi della casta sacerdotale celtica erano i Druidi, che potevano essere sia uomini che donne, e che svolgevano una funzione religiosa e culturale, in quanto erano anche astronomi, filosofi, esperti di diritto e cosi via. Cesare stesso rimase impressionato dalla loro conoscenza nel campo dell’Astronomia e dalle loro conoscenze (l’istruzione di un Druido poteva richiedere anche vent’anni, a quanto sembra). Purtroppo, di queste figure si conosce molto poco, essendo stata la loro tradizione completamente orale, ed anche a causa della distorsione che subirono dopo l’avvento del Cristianesimo, che li raffigurava come dei maghi che si opponevano ai missionari Cattolici.
Oggi esistono alcuni gruppi associati al Druidismo, ma gli Storici dubitano che abbiano molti legami storici con i Druidi Celtici.
I Puck
I Celti credevano anche in alcune categorie di essere non umani, tra cui i più famosi sono i Puck, spiriti ingannatori che attiravano le persone nelle foreste attraverso alcuni giochi di luce, le facevano cadere in acqua oppure rubavano il latte dalle fattorie. Questo genere di figura rimase nelle credenze popolari, tanto che lo si ritrova anche nel Sogno di una Notte di Mezz’Estate di Shakespeare, e fu assimilata a poco a poco nella più conosciuta categoria dei folletti.
Per approfondire:
I Celti su Wikipedia
Panoramica delle Divinità Celtiche
Religione Celtica su IrlandaChePassione.it